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Viaggiatori in Pantofole – Il racconto di Teresa

    Il mio “”viaggio alternativo”” ha inizio tutti i giorni dopo le 18. Per fortuna lavoro da casa e di tempo libero non ne no molto.
    Ma non appena spengo il pc, prendo i guinzagli e porto i miei due cani nelle vicinanze di casa.
    Questo lo facevo anche prima della quarantena, ma ora ha un altro sapore. Riesco a salutare mia nonna dal cancello, e un paio di amici che abitano vicino casa mia dai loro balconi. I negozianti abbassano le loro saracinesche. La gente con le buste della spesa si appresta a tornare a casa e le donne stendono “l’ultima lavatrice della giornata”. La gente alza la tenda da sole per far entrare gli ultimi spiragli di luce in casa prima di accendere le loro luci a led.
    Io ne approfitto per respirare a pieni polmoni un’aria, per il momento, priva di gas di scarico e cammino ancora per un altro po’.

    Quello che mi manca di più però sono le urla dei bambini che giocavano sotto casa e tormentavano i miei cani con carezze e stritolamenti vari, che poi è anche quello che odiavo di più nella mia vecchia routine.

    Torneranno anche loro a turbare i nostri pomeriggi, prima o poi 🙂

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