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Goodbye, Roaming! Cosa c’è da sapere

    Segnatevi questa data, 15 Giugno 2017, il mondo delle telecomunicazioni cambia per sempre: da oggi il roaming internazionale diventa gratuito!

    Ebbene sì, in tutti i territori dell’Unione Europea sarà da oggi assicurato che le nostre personali connessioni dati siano attive e funzionanti come ci trovassimo nel nostro Paese.
    La legge, approvata dal Parlamento Europeo lo scorso Aprile, ha abolito i costi di roaming nei Paesi europei con 579 voti favorevoli e già dal 1° Febbraio l’accordo fra Parlamento, Consiglio e Commissione Europea era stato raggiunto. 
    Per quanto questo possa lasciarci piacevolmente increduli, è tutto vero!
    Più chiaramente, non vi sarà più bisogno di quelle scomode e costose promozioni e tariffe per l’estero, consigliate dalle compagnie telefoniche quando viaggiamo in Europa, ma saremo abilitati ad utilizzare in tutto il territorio europeo il nostro smartphone come fossimo a casa nostra! 
    Ed è esattamente da questa idea di “casa” che la Commissione Europea ha deciso di abolire i confini telematici fra i Paesi Europei, dando vita al “Roam like at home” che ci permette di utilizzare senza limiti geografici i nostri bundle di chiamare, SMS ma soprattutto dati internet 3G/4G.
    L’Europa ha spinto fortemente per ottenere questo incredibile successo, e finalmente attraverso il Roam Like At Home (RLAH) ogni condizione e promozione specifica per i viaggi all’estero è definitivamente crollata. L’obiettivo di creare un’idea di casa riesce bene nel suo intento, in quanto si propone di assottigliare l’idea di confini nazionali. Tali confini, infatti, sono spesso avvertiti dai giovani che, oltrepassando il proprio confine nazionale, vedono vanificarsi i propri bundle e ciò rende quindi difficile la comunicazione con amici e parenti a casa. 
    In virtù di questo, oggi, si realizza uno dei passi più importanti verso il concetto di “Unione”, che si amplia sempre più mettendosi a disposizione dei giovani. 
    Tuttavia, come tutte le norme, ci sono piccole clausole e vincoli da rispettare.
    Ma vediamo più nel dettaglio le condizioni:
    Sarà possibile utilizzare sms/dati internet/chiamate? 
    Sì, tutte le opzioni garantite e incluse nel pacchetto col proprio operatore saranno utilizzabili all’estero, nei Paesi dell’UE, con i bundle imposti dal proprio contratto. Ciò vuol dire che se in Italia la nostra opzione ci offre minuti illimitati verso tutti, questi ci saranno garantiti anche chiamando sotto la Torre Eiffel. 
    Le restrizioni, tuttavia, potrebbero verificarsi nell’utilizzo dei dati. Infatti, benché siano inclusi nella norma, che si propone proprio l’obiettivo di utilizzare serenamente il proprio smartphone come a casa, l’operatore potrebbe apporre delle limitazioni: le condizioni della legge permettono agli operatori esteri di apporre un sovrapprezzo nel caso in cui, nel paese d’origine, il prezzo di 1GB sia meno di 3,85€, cifra che vedremo abbassarsi nel 2018 a 3€ e nel 2019 a 2,25€. Ma, in prevenzione di eventuali problemi, vi è un numero di GB minimo da poter utilizzare senza alcun pagamento extra, clausola importante per l’Italia, che si classifica ai primi posti fra i Paesi con i costi più bassi per i dati da mobile. 
    Ma per calcolare il prezzo stabilito della nostra opzione per 1 GB, tenendo conto delle aliquote sulla telefonia del 22%, in Italia, bisognerà prima di tutto calcolare il costo della propria tariffa al netto dell’IVA. 
    A tal scopo, è possibile utilizzare numerosi strumenti online, come questo.
    Calcolato il prezzo – IVA, dovremo poi scoprire il costo di 1GB, dividendo quindi il prezzo (ottenuto sottraendo il 22% di IVA), per i GB previsti dal nostro piano tariffario. 
    Se il risultato ottenuto è inferiore a 3.85€, non avremo a disposizione tutti i GB inclusi nel bundle, in caso contrario invece, li avremo tutti assicurati.  
    Per calcolare invece quanti GB potremo utilizzare gratuitamente all’estero, nel caso in cui pagassimo 1GB meno di quanto previsto, dovremo tener conto del costo massimo all’ingrosso per 1GB, che è 7.7€ (il quale si abbasserà annualmente fino ad arrivare a 2,5€ nel 2022).
    Quindi il calcolo da compiere sarà :
    (2*(CostoTariffaSenzaIVA / 7,7) = NumeroGBinRoaming
    Devo chiamare il mio operatore per far rimuovere il roaming?
    No, tutto avverrà comodamente in maniera automatica a partire proprio da oggi, 15 Giugno 2017!
    Se il vostro piano tariffario include una tariffa apposita per il roaming, sarà compito e dovere del vostro operatore contattarvi, chiedendo se mantenerla o meno. Ma anche nel caso in cui non rispondeste, saranno automaticamente applicate le condizioni del RLAH. Non sono previste distinzioni o variazioni da operatore a operatore, eccetto deroghe. Deroghe che non interessano però gli operatori italiani. In ogni caso i gestori possono chiedere un rinvio dell’azzeramento dei costi di roaming solo in caso di perdite superiori al 3% del fatturato annuo, e in tal caso avranno 12 mesi per adattarsi alle norme UE.
    In ogni caso l’operatore, se non ha già provveduto a farlo, dovrà contattarvi per comunicarvi l’azzeramento dei costi di roaming e, salvo esplicita richiesta di mantenimento della propria tariffa per l’estero, l’opzione verrà applicata di default.
    Nel caso estremo in cui il gestore non si occupi di applicare per tempo le condizioni di roaming UE, potrete contestare la cifra pagata che dovrà esservi rimborsata, e se il gestore dovesse negarvelo, dovrete far valere i vostri diritti rivolgendovi all’autorità competente del Paese di riferimento. (Italia = AGCOM)

    “Fair Use” del roaming UE: quali sono le regole da rispettare?
    Attualmente non sembra essere stato stabilito un numero di giorni massimo che è possibile trascorrere all’estero, ma la regola generale è che bisognerebbe passare all’estero meno giorni di quanti si passano nel nostro Paesi d’origine. Nel caso di mancato rispetto, l’operatore potrebbe contattarci e chiederci spiegazioni, da fornire necessariamente nei 14 giorni successivi. Nel caso in cui neanche questo passaggio venga rispettato, l’operatore potrà applicare i sovrapprezzi stabiliti. 
    Quali possono essere i sovrapprezzi?
    Applicabili solo nel caso in cui non vengano rispettate le condizioni di “fair use” (corretto utilizzo), prevedono:
    – 3,2 cent al minuto (+ tasse) per le chiamate;
    – 1 cent per SMS (+ tasse);
    – 7,7€ per GB (+ tasse); Va ricordato che suddetto prezzo tenderà a diminuire nel corso degli anni, prevedendo una diminuzione di 1.50€ circa per anno, fino al 2022 in cui il prezzo scenderà a 2,50€.
    Quindi non pagherò neanche in caso di chiamate all’/dall’estero?
    No, purtroppo questo limite non è ancora stato valicato. Più precisamente, se ci troviamo in Italia e riceviamo una chiamata, per esempio, dal Belgio e solitamente è previsto un costo di scatto alla risposta, continueremo a pagarlo. 
    Anche dall’Italia verso l’estero le tariffe e i costi attualmente previsti dal vostro piano rimangono pressoché invariati. Perché? Poiché in questi due casi si tratta di chiamate internazionali, mentre la nuova normativa europea regola solo il roaming all’estero, ovvero quando ci troviamo in un paese dell’UE diverso da quello di provenienza.
    In ogni caso il roaming gratuito è utilizzabile in tutti i 28 Paesi membri, che ricordiamo essere Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia e sì, anche il Regno Unito.
    Le condizioni infatti valgono anche in previsione dell’uscita del Regno Unito dall’UE, in quanto il processo appena iniziato coprirà un lasso di tempo di alcuni anni, prima di essere definitivamente portato a termine. La possibilità di navigare gratuitamente post Brexit dipenderà poi dal paese anglofono, che deciderà per sé gli accordi commerciali con l’Unione Europea. 
    Nel caso in cui vi poniate ulteriori domande a cui non abbiamo dato risposte soddisfacenti, trovate le FAQ sul roaming UE al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/newsroom/document.cfm?doc_id=45084.